Come è potuto succedere la Shoah in una Germania cristiana?
Sul Corriere del 25 gennaio scorso, Pierluigi Battista ha recensito il libro di Alon Confino Un mondo senza ebrei, nel quale si afferma tra l’altro che lo sterminio degli ebrei si basava sulla fantasia “in quanto le credenze antiebraiche non avevano alcun fondamento nella realtà” ; che i tedeschi, perseguitando gli ebrei, fecero guerra ad un “nemico immaginario” senza stato e senza esercito e che essi, nella “notte dei cristalli”, bruciarono la Bibbia per distruggere l’ebraismo. Ed è così.
Ma come è potuto succedere nella Germania cristiana? Ebbene, è probabile che Nietzsche non credesse affatto alle fandonie antiebraiche che circolavano da secoli, però, aveva dichiarato la morte di Dio, del Dio dell’amore per il prossimo “inventato” dagli ebrei , con conseguente esaltazione della forza bruta intesa come “un voler sopraffare, un voler abbattere, un voler signoreggiare, una sete di nemici e di opposizioni e di trionfi “. Certo in teoria, da intellettuale che, altrettanto probabilmente, di persona, non avrebbe ucciso una mosca.
Viceversa, nella sua ignoranza fanatica, Hitler ci credeva e così ha individuato il nemico ed ha tentato di distruggerlo. In pratica, da politico che appunto distrugge, uccide e brucia la Bibbia credendo di bruciare l’ebraismo. Ma probabilmente la sua azione originata dall’ignoranza e dal fanatismo non avrebbe avuto il consenso espresso di pochi e tacito di molti se non fosse stata oggettivamente supportata dalla teoria. Sennonché, benché vecchio di millenni, Dio non era morto. E dunque, nel giro di qualche decennio, è morto il nazismo.
di Ferdinando Cionti