Il web protesta per la nomina di Carlo Tavecchio a boss del calcio italiano. Nessun passo indietro però da parte del diretto interessato, accusato di razzismo dopo alcune sue recenti dichiarazioni
Ricostruiamo lo scivolone. Nell’intervento all’assemblea dei dilettanti che ha sancito il passo ufficiale del dirigente sportivo nella corsa alla presidenza della Figc (Federazione italiana gioco calcio), Tavecchio si esprime così, a proposito dei calciatori extracomunitari: «L’Inghilterra individua dei soggetti che entrano, se hanno professionalità per farli giocare, noi invece diciamo che Opti Pobà (nome inventato) è venuto qua, che prima mangiava le banane, adesso gioca titolare nella Lazio e va bene così. In Inghilterra deve dimostrare il suo curriculum e il suo pedigree…». Il prossimo presidente della Figc si chiama Carlo Tavecchio: a sentirlo parlare in tv vengono i brividi (a parte le banane, il pedigree serve a identificare l’albero genealogico degli animali), sembra di essere tornati indietro di cinquant’anni.
Il ragionier Tavecchio, 71 anni, Dc di ferro, ha trovato l’appoggio della Lega Dilettanti (di cui è presidente), della Lega Pro, delle Lega di serie B e di serie A. La solita nomina politica buona per tutte le stagioni di centro insomma. Il trionfo dello status quo.
Luca Bianchi