Con questa pandemia prima esplosa, poi tamponata e quasi sconfitta e ora in ripresa le persone, e soprattutto moltissimi tra i giovani, sono intimoriti dagli incontri. La paura dalle vie si è diffusa sui mezzanini delle metropolitane e addirittura sugli ascensori di casa.
E così, allora, si vivono scene alla “Sfida all’OK Corral”: con occhio terrorizzato molti cercano di intuire la direzione di quelli che incontrano… per evitarli.
Questo è dovuto anche ai media che ci bersagliano con notizie più che allarmanti. Centinaia di notiziari continuano a diffondere bollettini che assomigliano a quelli di guerra. Ovvia la conseguenza: chi segue l’istinto si sta facendo sempre più imbrigliare dalla morsa della paura.
Risultato: tutti sono timorosi di tutti, compreso i propri consanguinei. È un vero dramma assistere alla vita di una società in preda al panico, che vive nel sospetto e nella paura per l’altro, in attesa spasmodica che qualcosa si modifichi per il meglio, che il virus sparisca.
Il virus ha così un’invadenza pericolosa, non solo in campo medico, ma anche in quello dei comportamenti sociali.
Se, in attesa del vaccino, poco si può fare dal punto di vista sanitario, qualcosa si potrebbe fare per avere un’informazione attenta, che cerchi di informare in modo serio e obiettivo, e non di suscitare timori infondati alla ricerca dell’audience.
di Alessandro Prisco