Un confronto tra la politica degli immobili dei due maggiori comuni italiani
Un piccolo ma significativo dato tratto dai bilanci dei due comuni.
Nell’anno scorso per la prima volta gli incassi degli affitti della Galleria di Milano hanno superato quanto il Comune di Roma ha incassato da tutti gli immobili di sua proprietà: 30,4 milioni di euro incassati da Milano e 29,7 da Roma.
È un dato significativo perché il Comune di Roma possiede circa (bisogna dire circa perché non esiste un censimento attendibile) 16000 immobili sparsi in tutta la città. Molti sono degradati, situati in periferia e di difficile collocazione, ma centinaia sono quelli siti in zone centrali e di grande prestigio. Un censimento fatto dal commissario Tronca (in 6 mesi!) sugli immobili del municipio 1 (cioè il centro storico) ha appurato che il 30% risultava occupato abusivamente e il 60% non pagava affitti o ne pagava di irrisori (noto l’esempio di quell’appartamento di 100 mq con vista sul Colosseo affittato a 30 euro mensili).
È un problema che risale alla notte dei tempi: la Raggi non ne ha colpa anche se è significativa la sua ultima iniziativa nel campo: inviare una lettera agli inquilini facoltosi che occupano a costi irrisori, spesso non pagando, immobili di prestigio: nella lettera li si invita gentilmente ad andarsene facendo conto sul loro spirito civico. Ne dovranno passare ancora tanti anni per vedere risultati con questo sistema!
In verità tutto questo è un’ulteriore prova di quello che è uno dei principali problemi dell’Italia: l’inefficienza (per non dire altro) degli enti comunali; sempre pronti a piangere e a batter cassa allo presso lo Stato centrale, ma assolutamente incapaci di gestire i loro conti: immobili abbandonati, municipalizzate dei trasporti e della raccolta rifiuti allo sbando, assunzioni clientelari, consulenze d’oro eccetera.
Per rimediare a queste situazioni non occorrono commissioni d’inchiesta, regolamenti o leggi speciali, è sufficiente una buona amministrazione che si ottiene quando i cittadini possono rendersi conto di come funziona un’amministrazione (grazie a regole semplici, trasparenza) e scegliere di conseguenza senza farsi irretire da false promesse e sogni irrealizzabili
di Guidoriccio Da Fogliano