Un’interpretazione psico-patologica del socialismo
Si può leggere tra le righe della “Psicopatologia della politica italiana” scritta da Massimo Recalcati la ragione fondamentale che sta alla base della grave depressione dell’economia italiana:il dia-logos democratico necessario tra tendenza narcisistica e socialistica della comunità è stato sostituito dalla valorizzazione unilaterale del polo socialistico. Osserva Recalcati che la reductio crocerossina della singolarità avviene “…anche nei legami di coppia. La condizione più propria perché un legame sia generativo è che i suoi membri sappiano sopportare la loro solitudine strutturale. Se invece il legame funziona come uno schermo protettivo rispetto alla solitudine, esso è sempre a rischio di derive sadico-masochistiche, appropriative, simbiotiche, totalizzanti. Il legame non potenzia più la vita perché la deve proteggere dall’angoscia della solitudine. Come dire che si sta insieme solo per non essere angosciati”. In altri termini il socialismo nella coppia è destinato a seminare distruzione. Il socialismo nel senso di una solidarietà reciproca patetica prende il posto dell’Eros, il pilastro irrinunciabile dell’Amore. Chiarissima è stata sul punto Laura Gilli:“L’amore come l’eros non necessitano di giustificazioni”. Ma questo è successo anche nella società italiana. Quella di Massimo Recalcati è una lezione da imparare a memoria:“Se seguiamo le indicazioni di Freud, è un errore pensare, come molti filosofi della politica invece fanno, che il totalitarismo e la democrazia siano in un rapporto di esclusione reciproca. E’ davvero un’ingenuità pensare che da una parte stia la tirannide dell’Uno totalitario e dall’altra parte la polifonia armoniosa del molteplice della democrazia. Freud ci spinge piuttosto a pensare al rapporto tra democrazia e tirannide, tra democrazia e totalitarismo, non in termini di pura alternativa, ma di implicazione problematica, come se l’uno fosse il rovescio inconscio dell’altro. Esiste, infatti, una tendenza fondamentale del molteplice a ricercare un capo, a trovare un padrone al quale sottomettersi, a rifiutare la libertà…Ricordo ciò che Lacan disse una volta ai giovani del ’68 che lo aggredivano nel corso di un dibattito all’Università di Vincennes:voi contestate il potere, il sistema, contestate il padre-padrone, l’autoritarismo borghese dei vostri padri, ma in realtà state cercando un nuovo padrone, e l’avrete!”. Non immaginavano, quei giovani contestatori veteromarxisti, che nella loro opposizione sgangherata del Desiderio contro la Legge avrebbero creato per eterogenesi dei fini il “tiranno videocratico” Silvio Berlusconi…Cioè il “godimento perverso” del 6 politico versus la Fatica del Desiderio, fino all’annullamento del patto generazionale nella terribile “Notte di Eyes Wyde Shut” dove genitori e figli si consumano tra orge, sesso, caffeina e cocaina macchiandosi dell’unica colpa di cui può macchiarsi l’umanità:l’assassinio del Nome del Padre (vedi Lacan). Ancora Recalcati:“…nell’inconscio stesso della democrazia striscia sotterraneamente un appello al tiranno…Bion distingueva due tendenze fondamentali dell’essere umano, la tendenza narcisistica e quella socialistica. La prima sarebbe la tendenza propria dell’essere umano ad affermare la dimensione irriducibile della propria singolarità, della propria differenza; in questo senso il narcisismo non è solo una figura patologica, perché l’essere umano ha bisogno di sentirsi una singolarità che ha un valore in quanto tale e che la democrazia politica dovrebbe garantire; dall’altra parte, Bion mostra che l’essere umano ha anche l’esigenza, altrettanto intensa, di fare parte di una comunità, di appartenere a un gruppo. E’ la tendenza socialistica. Secondo Bion la democrazia sarebbe quel legame che consente al narcisismo e al socialismo una giusta oscillazione, che contrasta la possibile valorizzazione unilaterale del polo socialistico (dove le singolarità vengono inghiottite nell’Uno)…”.
Quando le singolarità vengono “socialisticamente” inghiottite nell’Uno la “mediocrazia” (neologismo coniato da Paolo Mieli) sostituisce la diversità talentuosa
che viene negata, rifiutata, respinta, e così accade lo stesso meccanismo che si verifica nella “caritas” delle dinamiche di coppia:il legame parossistico “…è sempre a rischio di derive sadico-masochistiche, appropriative, simbiotiche, totalizzanti”.
E torniamo al punto d’origine di Recalcati:le singolarità vengono inghiottite nell’Uno e la “competizione erotica” (tanto nella coppia quanto nella società civile), muore. Tradotto:in Italia ci vorrebbe più narcisismo, meno socialismo. Facile a dirsi…
Alexander Bush