Quanto successo a Genova in questi ultimi giorni è esemplare per capire come il vero buco nero della finanza pubblica italiana si annidi presso gli enti pubblici e i comuni.
L’Azienda dei trasporti locali genovese (AMT) versa in stato pre fallimentare, come del resto il 40% delle aziende di trasporto pubblico italiane: nonostante il contributo annuale di 30 milioni ricevuto dal Comune ha un deficit annuale di 8 milioni che deve essere ripianato a fine anno per poter continuare il servizio.
Situazione che andava bene a tutti: azienda, comune, dipendenti e cittadini che (pur mugugnando per il servizio scadente, gli autobus vecchi e sporchi, i continui ritardi) non hanno altra scelta.
Ma ora il Comune non ha più la possibilità di ripianare il deficit: qualcuno suggerisce di privatizzare il servizio: si badi bene non di metterlo in concorrenza o di chiudere una ditta ormai fallita: semplicemente di “esternalizzare” (neologismo brutto quanto preciso) il servizio ad un’altra ditta sempre di proprietà pubblica come ha fatto Renzi a Firenze.
A questo punto si è scatenato il putiferio: quattro giorni di sciopero selvaggio e totale (vietato dalla legge sulle garanzie nei servizi pubblici ma egualmente tollerato), il sindaco che giura di non aver neppure pensato a questa “sciagurata ipotesi”, Grillo che soffia sul fuoco invocando l’estensione della protesta a tutta Italia…
Soluzione del caso: la AMT resta comunale, gli otto milioni verranno trovati in questo modo: metà attraverso risparmi interni all’azienda (modo elegante per dire che verrà ridotta la manutenzione dei mezzi e che verranno rinviati altri acquisti di bus nuovi) e l’altra metà verranno concessi dal Comune che risparmierà su altre voci (indoviniamo quali?: non crediamo proprio che taglierà il numero degli assessori…).
Quindi: peggior servizio ai cittadini, sacrifici per i dipendenti che lavorano davvero, gli unici a restare immuni saranno tutti quegli amici, parenti, portaborse che negli anni sono stati assunti all’AMT, vero serbatoio di favori per i sindaci genovesi che si sono succeduti in tutti questi anni.
Applichiamo (come da sempre chiedono i Comitati) le regole della trasparenza e della concorrenza anche alle aziende municipalizzate: solo così avremo un servizio fatto per i cittadini e non per il sottogoverno e la malagestio degli enti locali che rappresentano il vero buco nero della finanza pubblica
Angelo Gazzaniga