La Regione Sicilia ha 15.000 (quindicimila!) forestali a cui si debbono aggiungere gli operai antincendio: così arriviamo alla sbalorditiva cifra di 26.000 (ventiseimila!) salariati.
Un semplice paragone: in Piemonte le stesse funzioni vengono espletate in tutto da 406 addetti…
Ma alla spesa per i salari dei forestali la Regione Sicilia deve aggiungere anche i rimborsi per le loro trasferte: qualcosa come 20 milioni di euro in più (in media circa 12 euro di aggravio al giorno per ogni forestale).
Ma come è possibile che con un simile esercito di forestali sia necessario spostarli in continuazione da un punto all’altro della Sicilia?
Non sarà un modo per rimpinguare la busta paga, oppure (e il sospetto viene) sono trasferte fittizie per gonfiare le note spese di qualcuno?
Sta di fatto che la Regione Sicilia, ormai allo stremo e prossima alla bancarotta, ha deciso di chiedere aiuto alla UE impiegando i forestali per tracciare sentieri turistici e ottenere in questo modo fondi comunitari. Ma la burocrazia di Bruxelles (una volta tanto benedetta…) ha risposto: “O togliete i rimborsi o niente contributi!”
La giunta Crocetta (Pd), messa alla strette, ha deciso di ridurre le trasferte a 15 chilometri, tagliare il turn over e bloccare i rinnovi contrattuali. Misure a ben vedere addirittura sin troppo all’acqua di rose: nessun licenziamento, nessun trasferimento ad altre mansioni, solo una riduzione di rimborsi (meno chilometri fatti, meno rimborsi, quindi nessuna perdita di salario per nessuno).
A questo punto è intervenuto Giuseppe Lupo, segretario regionale del Pd, dichiarando che: “Se c’è una cattiva organizzazione è colpa del governo, giusto abolire i privilegi, ma se ci sono diritti contrattuali vanno rispettati: così dovrebbe ragionare un’amministrazione di sinistra.”
Da ciò si evince che un rimborso spese (cioè, lo dice la parola stessa, qualcosa che viene dato a fronte di una spesa anticipata dal lavoratore) è diventato un diritto contrattuale, un elemento della paga…
Forse sarebbe meglio essere più sinceri: non stiamo parlando di salari o rimborsi, stiamo parlando di sussidi (o elemosine) elargiti da un’amministrazione incapace di creare veri posti di lavoro a chi altrimenti non avrebbe di che vivere
Ma facendo cosi avremo sempre di più dei sudditi fedeli e obbedienti e non dei cittadini coscienti dei propri diritti e doveri
Angelo Gazzaniga