La RAI nel quadro della riduzione dei costi (senza però che si riduca il canone!) ha deciso di sopprimere la trasmissione “La Storia siamo noi” che andava in onda ormai da una decina di anni, aveva vinto diversi premi internazionali e soprattutto aveva avvicinato tanti italiani allo loro storia, aveva cercato di far conoscere un altro modo di vedere la televisione.
Certamente è una cosa validissima e sacrosanta la riduzione dei costi, ma se consideriamo che tutte le trasmissioni di “La Storia siamo noi” sarebbe costate in un anno circa quanto dato a Celentano per tre serate di Festival di Sanremo c’è da rimanere stupiti: per i dirigenti RAI un programma di migliaia di ore di cultura vale meno di tre serate di Celentano….
Ci sarebbero da fare due considerazioni:
- far cultura in Italia è difficile anche a costo zero
- a che serve la RAI?
I Comitati da tempo sostengono che per la RAI ci sarebbero due strade altrettanto valide e percorribili:
- o privatizzarla lasciando statale un solo canale per cui si dovrebbe pagare il canone e che dovrebbe fare sostanzialmente programmi politici e culturali
- o lasciarla come ora (cioè una televisione in gran parte commerciale) ma abolire il canone: perché si dovrebbe pagare il canone per avere dei canali con programmi simili a Mediaset o a La7 che sono gratuite?
Di certo rinunciare a un programma culturale, vederci Celentano e pagare il canone ha il sapore di una beffa.
Angelo Gazzaniga