Il contrasto tra Ragion di Stato e Ragioni ideali si perde nella notte dei tempi; da una parte si sottendono interessi commerciali più o meno leciti, dall’altra idee e motivazioni spesso nobili ma di difficile realizzazione.
Come sempre la soluzione cercata è stata quella di un equilibrio tra le opposte esigenze, ma spesso si esagera in una direzione anziché nell’altra.
Un esempio dei danni che un’eccessiva attenzione per gli interessi commerciali e utilitaristici ce lo dà la Germania che dipende fortemente dalla Russia, da cui riceve buona parte delle fonti energetiche dopo aver deciso l’uscita dal nucleare e dalla Cina, che rappresenta un grande mercato per la sua industria e da cui riceve tantissimi semilavorati.
Un esempio di questo comportamento: la Lituania, piccolo Stato baltico ha “provocato” la Cina accettando di avere rapporti più stretti con Taiwan. Ovvia la reazione della Cina che ha bloccato ogni rapporto con la Lituania, ma molto meno ovvia la reazione della Germania.
Infatti le industrie automobilistiche tedesche hanno minacciato di chiudere le fabbriche che hanno in Lituania se lo Stato baltico non interrompe i rapporti con Taiwan.
Un intervento che illustra chiaramente come in un mondo sempre più connesso gli interessi economici siano diventati così importanti da mettere in difficoltà i rapporti tra due Stati da sempre amici e membri della UE quali Germania e Lituania per un fatto che riguarda tutto sommato il continente asiatico.
Una dimostrazione ulteriore di quanto sia necessario un equilibrio tra Ragion di Stato (cioè interessi economici) e principi morali, altrimenti rischiamo di scivolare sempre più verso un mondo dominato da potenze economiche e totalitarie quali la Cina o la Russia.
Non dobbiamo considerare i nostri valori (libertà, pace, democrazia) come definitivamente acquisiti; essi non sono come l’aria che respiriamo, che utilizziamo ogni giorno senza accorgerci, ma vanno seguiti, promossi e difesi perché non di solo pane vive l’uomo.
Ciò a maggior ragione ora dopo l’invasione dell’Ucraina.
di Angelo Gazzaniga