La storia della Truss ci può insegnare qualcosa: che l’ideologo , l’intellettuale che vive nel mondo basandosi sulle proprie teorie e il politico che, invece, vive immerso nella realtà di tutti i giorni sono profondamente diversi e spesso non interscambiabili nella realtà.
In altre parole: per gestire la politica occorre uno specialista: l’uomo politico per l’appunto.
L’esempio ci viene dalla Truss: donna con una buona preparazione economica, ma con la rigidità tipica dell’ideologo profondamente convinto delle proprie teorie e disposto a qualsiasi cosa pur di vederle trionfare, ha proposto una misura economica drastica e in linea con le proprie teorie. Misura che, di per se, non era campata in aria, basata com’era su due provvedimenti distinti: l’aumento della spesa in deficit (misura molto simile al deficit spending keynesiano) e la riduzione delle tasse per i ricchi (seguendo la teoria che i loro maggiori introiti sarebbe poi “filtrati” verso i più poveri).
Sono queste teorie che sono state già applicate in diversi Paesi, ma in circostanze diverse.
Quello che in un’economia in salute, con prospettive di crescita può avere anche successo, in un’economia in crisi, con inflazione alle stelle, come quella britannica si è dimostrata un’iniziativa poco meno che suicida.
Ecco la differenza tra il politico e l’ideologo: il politico deve tenere in considerazione il mondo in cui vive, la situazione economica su cui deve agire e non applicare delle teorie “a prescindere”.
Che sia la differenza tra la Truss e la Meloni?
di Angelo Gazzaniga