L’ex direttore del TG1 Minzolini, intervistato dal “Corriere della Sera” ha dichiarato in modo esplicito: “è inutile meravigliarsi: l’editore della RAI sono i partiti”.
È una dichiarazione da condividere in pieno: finalmente si dice con chiarezza quello che tutti sapevano e fingevano di ignorare. Tutte le formule regolarmente usate (“servizio pubblico”, “ente al servizio della società civile” “televisione di tutti i cittadini”) sono solo espressioni formali che nascondono la verità, quella espressa con singolare chiarezza da Minzolini: in RAI conta solo la volontà dei partiti.
Ma secondo noi, esiste un “ma”. Se è lecito e giusto che l’editore (cioè i partiti) sia quello che comanda e dà l’indirizzo editoriale è pur vero che l’editore è anche il responsabile ultimo dei risultati e quello che ci mette i soldi..
Allora dobbiamo auspicare che se ne traggano le doverose conclusioni: se i partiti sono davvero l’editore della RAI si assumano la responsabilità dei modesti risultati, degli sprechi e della cattiva gestione di questa azienda e soprattutto ci mettano loro i soldi.
Invece nella RAI i partiti comandano e i cittadini pagano (attraverso il canone). Sarebbe come se un giornale qualsiasi fosse diretto dall’editore e pagato dai cittadini attraverso un’apposita tassa.
Quali sono le nostre proposte?
– privatizziamo la Rai lasciando solo i servizi di interesse pubblico (cioè servizi senza pubblicità ) finanziati dal canone (come ad esempio la Bbc in Inghilterra)
– oppure togliamo il canone lasciando che l’editore (cioè i partiti) si occupi della gestione (come avviene in tutte le altre reti private)
del resto tra non molto rimarranno reti criptate e internet: un altro buon motivo per eliminare un carrozzone costoso, inefficiente e sempre meno utile ai cittadini come la Rai odierna.
Angelo Gazzaniga
Portavoce dei Comitati per le Libertà