Come spesso succede in Italia un problema serio viene ridotto a propaganda elettorale
La proposta di Grillo di istituire anche in Italia un reddito di cittadinanza è un esempio di come una questione importante, difficile e complessa, quale il reddito di cittadinanza ,per ragioni strumentali ed elettorali divenga un pretesto utile per una campagna elettorale.
Il reddito di cittadinanza è infatti un istituto ormai largamente utilizzato in quasi tutti i Paesi europei con due nomi diversi:
- reddito di cittadinanza se visto da “sinistra”: una riedizione dei “lavori socialmente utili” di anni fa
- imposta negativa sul reddito se visto da un punto di vista liberista: s’intende come tale un’imposta che, sotto un certo reddito, diviene negativa (cioè anziché essere pagata dal cittadino allo Stato viene pagata dallo Stato al cittadino).
Sostanzialmente cambiano le definizioni e l’approccio ideologico (una tassa e non un’elemosina), ma la sostanza resta identica.
Quello che propone Grillo è invece una soluzione improponibile perché si parla di un reddito di 760 euro al mese, quando in tutti gli altri Paesi (come Germania e Gran Bretagna che hanno costi della vita non sicuramente inferiori ai nostri) è di circa 400 euro. Questo fa si che:
- chi ha un reddito inferiore a 8/900 euro ha la convenienza a restare a casa anziché lavorare (bisogna aggiungere ai 760 euro che riceve i minori costi quali trasporti, pranzi fuori ecc ecc)
- dato che si prevede un reddito integrativo per giungere al tetto previsto se il reddito è inferiore ai 760 euro è evidente che anche in questo caso l’incentivo è a non lavorare: se lavoro di più guadagno di più e quindi si riduce l’integrazione…
- in un Paese come l’Italia in cui l’evasione è una piaga sociale proporre un reddito così elevato a chi non ha “ufficialmente” nessun reddito è un incentivo notevole al lavoro in nero
- inoltre il costo sarebbe particolarmente elevato e (come spesso avviene da noi) si tende a minimizzarlo e a coprirlo con introiti poco più che teorici: – una patrimoniale che distruggerebbe il mercato immobiliare, – una Robin Tax già dichiarata incostituzionale, – la consueta lotta all’evasione mentre si incentiva di fatto il lavoro nero ecc ecc
si tratta di una questione, quella del reddito di cittadinanza (o di imposta negativa dir che si voglia) di particolare importanza sia sociale che economica: come tale andrebbe discusso e affrontato in maniera seria e ponderata, senza isterismi ideologici o sparate da campagne elettorali: da cittadini che affrontano un problema per risolverlo e non, come spesso accada in Italia, da sudditi che aspettano decisioni (o non decisioni) calate dall’alto
Angelo Gazzaniga