Una proposta interessante per migliorare il servizio pubblico in Italia, ma perché non togliere di mezzo definitivamente le municipalizzate?
Quale sia la situazione del trasporto pubblico urbano in Italia la conosciamo tutti. A parte alcune eccezioni (Milano e Torino su tutte) due decenni di totale disinteresse da parte di Governo ed enti locali hanno prodotto una situazione a dir poco disastrosa: autobus vecchi (con un’età doppia rispetto alla media europea), maltenuti, e gestiti con criteri che definire clientelari è solo carità di patria, hanno fatto sì che buona parte dei cittadini utilizzi mezzi propri per circolare (con costi di tempo, inquinamento, sprechi enormi).
Una riforma di tutto il sistema è urgente e necessaria: ecco varato il piano del governo per il trasporto urbano. L’idea è quella di creare un’azienda che si comporti come unica centrale d’acquisto (una specie di Consip dei trasporti) per tutta Italia. Dato che il fabbisogno è di circa 50.000 autobus, trattando con un unico fornitore si possono ottenere grossi sconti e (forse) anche l’apertura di una fabbrica in Italia. Poi sarà compito di questa società affidare in gestione (in leasing?) i mezzi alle singole aziende municipalizzate che li gestiranno e che pagheranno a rate i costi.
Ma qui sorge un dubbio: saranno in grado gli enti locali di pagare queste rate? C’è da escluderlo: sono in maggioranza falliti o quasi.
Il rischio (o si potrebbe dire la certezza) è che i più virtuosi faranno sacrifici per pagare le rate e gli altri… aspettino che ci pensi lo Stato (cioè tutti noi) perché non è ammissibile lasciare i propri cittadini senza servizi pubblici ecc. ecc.
Ma una soluzione diversa, più efficiente, trasparente e, perché no, liberale, ci sarebbe: ogni ente locale metta a gara i servizi di trasporto di propria competenza e si limiti a creare il bando di gara, fare le gara e controllare che il vincitore mantenga quanto promesso.
In questo modo lo Stato non rischierebbe di ritrovarsi con un altro buco da tappare e gli enti locali farebbero quello a cui sono deputati: rappresentare gli interessi dei cittadini e non fare gli imprenditori.
Ma (c’è sempre un ma quando si parla di enti locali) ciò significherebbe abolire una grossa fetta di municipalizzate, la vera fonte del potere (!) locale.
Angelo Gazzaniga