Non si sa quale sarà l’evoluzione dell’attuale situazione politica e militare del nostro mondo e dei mercati delle materie prime che producono energia, ma una cosa è certa, bisogna risparmiare sui nostri consumi. Anche perchè lo spreco di energia fa parte delle nostre abitudini.
Ma risparmiare energia non significa azzerare situazioni che comporterebbero un grosso risparmio anche perchè non esistono, bisogna che tutti i cittadini risparmino un poco, qualche briciola dei loro consumi, briciole che moltiplicate per tutti i cittadini creerebbero un grosso pane.
Tanti sono i comportamenti per rispariare energia.
Le nostre case sono troppo illuminate e molto spesso restano accese le luci di stanze in cui non si sta. Come restano accesi, quando inutilizzati, vari dispositivi che dovrebbero essere spenti tra un utilizzo e l’altro o utilizzati con saggezza, per esempio, l’aria condizionata come ha detto il presidente del consiglio.
Le vetrine di negozi sono spesso ultrailluminate per tutta la notte, bisogna spegnere o abbassare le luci.
Alcuni monumenti cittadini sono illuminati anche quando nessuno li guarda e le luci di una città accese qualche minuto dopo e spente qualche minuto prima darebbero qualche risparmio. E molto altro.
Forse è utile ricordare che nel dopoguerra succedeva di ascoltare la radio o vedere la televisione al buio o con pochissima luce.
Bisogna che si crei una consapevolezza collettiva sul problema, come si è creata una consapevolezza, con conseguenti comportamenti, sul riscaldamento globale e sulla gestione della nostra spazzatura.
Il Capo dello Stato non ama parlare di problemi specifici, ma dovrebbe essere lui il primo ad esortarci al risparmio. E dopo di lui dovrebbero parlarne in tanti, politici, personalità della cultura, uomini di spettacolo, di scienza, giornalisti.
Risparmiare energia non modifica, non peggiora la vita dei cittadini, ma è anche un segno importante di solidarietà civica.
E una maggior produzione di energia italica è un altra esigenza per la quale tutti dovrebbero sentirsi impegnati.
Bisognerebbe che burocrazia ed anime belle non facessero ostruzionismo all’installazione di pannelli solari e pale a vento per produrre energie rinnovabili. Se gli strilli su paesaggi e panorami rovinati da pale e pannelli ci fossero stati tempo fa non avremmo autostrade, tralicci elettrici, lunghi ponti, etc.
E una legge che imponesse pannelli solari ad ogni nuova costruzione, di case e fabbriche, sarebbe di grande aiuto.
di Ettore Falconieri