Robecchi, una Milano non da bere 

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Una recensione breve di un giallo “milanese”

E’ in questa città, certo non poverissima di misteri, che si muove l’anomalo detective Carlo Monterossi, amante della tv spazzatura, di librerie e di gente normale (ma fino a un certo punto). È la creatura letteraria di Alessandro Robecchi che nel suo ultimo romanzo poliziesco, ove ci sono anche angoli di umorismo, cerca di capire perché hanno ammazzato con due colpi di pistola un imprenditore sessantenne. Sul suo cadavere viene trovato un sasso. Questo rebus s’affaccia nell’ultimo libro di Robecchi (“Torto marcio”, Sellerio,432 pag., 15 euro). Il detective “per caso” ama raddrizzare i torti. Nel racconto citato entrano in scena anche esperti di terrorismo. Ma la verità viene a galla dopo un’inchiesta clandestina senza che i riflettori dei media s’incaponiscano sul caso. Ancora una volta il genere noir offre l’opportunità di entrare nella quotidianità di una gente ben lontana dalla Milano della moda, della finanza, dei “bauscia” tutti vestiti alla stessa (costosa) moda.

di Pier Mario Fasanotti

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