Libertates si associa all’appello di Fauzia Gavioli Colletti, vedova di Lucio Colletti affinché la biblioteca personale del filosofo venga dichiarata bene di pubblica utilità. Infatti la salvaguardia di un simile giacimento culturale, al di là degli eventi e delle cause che hanno portato ad una simile situazione e nel pieno rispetto della legge vigente, non può non essere vista che come un atto di difesa della libertà di pensiero e di cultura.
Tredici anni fa, nel novembre del 2001, scompariva Lucio Colletti, uno dei più importanti pensatori che l’Italia abbia avuto nel Novecento, l’unico probabilmente che abbia saputo rinnovare profondamente gli studi sul pensiero marxista e insieme maturare una razionale, ironica e pragmatica passione per la cultura delle libertà. Oggi, a tredici anni dalla scomparsa dell’intellettuale che ha onorato la cultura riformista e liberale europea, la sua biblioteca personale corre il rischio di scomparire, provocando una perdita enorme per tutti. Dobbiamo cercare di impedirlo.
La Biblioteca di Lucio Colletti, oltre ad essere parte essenziale del Centro studi Lucio Colletti-Onlus, rivesta un’importanza eccezionale come documento della vita culturale e politica italiana della seconda metà del ‘900. In ogni volume, inoltre, sono presenti appunti marginali indispensabili per la ricostruzione del percorso intellettuale di Colletti e degli autori e dei personaggi a lui legati. Attualmente la biblioteca è oggetto di pignoramento per morosità insieme alla vecchia casa di Colletti, sede della Onlus. La sua vendita implicherebbe dunque la perdita di documenti di eccezionale interesse culturale. Dichiararla bene di pubblica utilità significherebbe dunque sottrarla a questo destino.
Le adesioni all’appello verranno trasmesse alla Fondazione Colletti.