Ma è proprio vero che la politica deve essere solo slogan e tweet?
In questi giorni il leader della Lega Salvini ha twittato un insulto (“complice e venduto”) al Presidente della Repubblica reo di aver auspicato in un discorso “l’apertura di tutte le frontiere”. Salvini poi ha spiegato che questo per lui significava aprire indiscriminatamente ai migranti. Peccato che Mattarella avesse parlato alla mostra della viticoltura italiana auspicando, alla presenza del Governatore leghista Zaia, che le frontiere venissero aperte ai vini italiani…
È questo il modo nuovo di fare politica? una specie di western in cui vince chi le spara prima e più grosse? Che cosa si spari non ha poi tanta importanza..
Dobbiamo forse dare definitivamente addio alla politica fatta di idee, progetti e programmi, di dibattiti (anche accesi) tra parti avverse, di proposte e di dichiarazioni?
Sostituirla con la politica dei twitter di 130 caratteri lanciati ancor prima di aver letto (o capito) quanto detto dagli altri o con la politica dei talk show che degenerano troppo spesso in risse e insulti reciproci?
Questo è probabilmente il portato inevitabile dell’era di internet, della velocità e della semplificazione del discorso, ma allora non chiediamoci perché troppo spesso gli italiani ignorino la politica e i loro esponenti: meglio un buon film western.
Angelo Gazzaniga