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SAMANTA TOGNI, SOGNI O IPOCRISIE?

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“Il segreto della vita è l’onestà e un comportamento corretto.
Se riesci a fingerli, ce l’hai fatta”
Groucho Marx

Domenica 25 agosto 2024. Le date sono importanti. Sta tornando nella sua geometrica potenza maligna il caldo africano, con punte di 40 gradi. Rifletto – al bordo della povertà da viziato benestante dopo aver perso quasi tutti i miei privilegi – su un fatto: quanto è falsa la grandezza della vita. Eh si, una colossale finzione dal primo all’ultimo giorno vissuti sulla Terra. E’ l’insincerità ad essere grande, e non la genuinità che confina o sconfina nel Buonismo. Personalmente, ho sempre dubitato della frase: “Sii te stesso”; oggettivamente, non è possibile. Il falso e l’autentico rivaleggiano in parità, e c’è il sospetto che il falso sia l’inizio dell’autentico, o l’ultimo il prolungamento del primo. Perché? Mi chiese una volta Cesare Lanza. Non c’è risposta, caro Cesare. E sbagliai a risponderti in maniera “morotea”, se mi perdoni questo frasario … (correva il 2021, e mi trovavo negli spogliatoi della piscina di Rapallo). Faccio un esempio: le unghie dei piedi di una bella signora colorati di azzurro in una spiaggia o per la strada sono una manifestazione di sincerità, secondo voi? Al contrario (sic!), sono la confessione femminile del “diniego”, per citare il geniale ma frustrato Sigmund Freud (il quale con la psicanalisi ha rovinato buona parte dell’umanità). La donna di turno dice: sono psicopatica, vuoi giocare con me? Strumentalizziamoci a vicenda. So già che c’è il rischio che, se il raffinato ed elegante Filippo Ceccarelli, leggesse una parte di questo articolo, direbbe: è stucchevolmente melanconico. Orbene, caro Filippo, non la deluderò perché… le farò una sorpresa; starà a lei gradirla, o respingerla con sdegno profittando della sua rubrica Indizi neurovisivi su Il Venerdì de “la Repubblica”. Il 24 agosto ho appreso quanto segue da Il Messaggero, alla voce “Samanta Togni, matrimonio in crisi: “Io e Mario Russo ci siamo allontanati (il sottotitolo promette bene: poverini, non fanno più i piccioni della strumentalità, ndr). Ora stiamo cercando di capire cosa fare” – Il racconto della ballerina, tra delusioni amorose e progetti futuri”; l’articolo è a firma di Luca Uccello (un nome più unico che raro): “Non pronuncia mai la parola fine. Ma Samanta Togni sta vivendo un momento molto delicato nella sua vita di coppia. “E’ un momento difficile per me, sto attraversando una fase complicata del mio matrimonio, sto affrontando un forte cambiamento” (chissà che cambiamento sarà, tralla le ro tra la là!, ndr). Dopo quattro anni, le sue nozze con il chirurgo plastico Mario Russo sembrano arrivate al capolinea. “Capita di dover mettere tutto in discussione, ma di solito, dopo queste fasi così negative, arriva anche un momento di rinascita: speriamo”.
Riporta il passaggio successivo dell’articolo di Luca Uccello: “La confessione (ma sarà proprio confessione? A me pare: la bugia, ndr) – Samanta parla al settimanale Di Più dalla sua casa di Roma, non più da Dubai dove si era trasferita con suo marito per stargli accanto. Ora però “sto riorganizzando la mia vita in Italia, a Roma – continua al settimanale diretto da Osvaldo Orlandoni – perché ho voglia di riprendere il mio lavoro in TV e sto valutando varie proposte. Ogni scelta della mia vita è stata sempre fatta con amore e so bene che questa grande distanza non fa che aumentare il distacco da Mario, ma sentivo che era la cosa giusta da fare”.

Ogni scelta della mia vita è stata sempre fatta con amore: parliamo di ninfomania, per caso?!
“Eppure” – continua Luca Uccello – il loro è stato un amore travolgente sfociato pochi mesi dopo nel matrimonio. Si sono conosciuti in treno, si sono scambiati i numeri e “circa dieci giorni dopo quel primo incontro abbiamo deciso di passare un po’ di tempo insieme e lui da Dubai mi ha raggiunto in un posto molto romantico vicino al lago di Piediluco, a Terni, la mia città. Sono stati giorni magici, passionali. Un mese dopo, mi ha chiesto di sposarlo tra i faraglioni di Capri e dopo sette mesi dal nostro incontro, il 15 febbraio 2020, eravamo marito e moglie. Un sogno a occhi
aperti, anche perché Mario è arrivato quando avevo smesso di credere definitivamente nell’amore”.

Poverina.
Conclude il nostro preziosissimo cronista di rosa Uccello (qui nulla è casuale): “Un sogno che sembra essere finito, con un brusco risveglio: “Non mi piacevo più, non mi sentivo più a mio agio lontano dall’Italia”. E ora? “Mario e io stiamo cercando di capire, di confrontarci”. La parola fine non c’è ancora anche se sembra molto vicina”.

Samanta Togni si chiede: continuerò a godere di lui? Continuerò a godere senza di lui? Che cosa faccio, se non godo più?
Vorrei confrontare questi passaggi con una scena indimenticabile della pellicola Il Camorrista di Giuseppe Tornatore, vera ossessione per chi scrive (Tornatore è un genio): Raffaele Cutolo e il socio italo-americano Frank Peters si incontrano in un appartamento a Milano, in una toilette di lusso quando il proprietario dell’appartamento apre alla visione del boss Cutolo il contenuto della telecamera nascosta dietro il vetro troneggiante sul lavandino; Frank Peters: “Non perde tempo, il tuo amico amico, eh?! La chiamano pelle di pesca, perché ha la pelle come il velluto. Guarda come stanno bene insieme”, e Cutolo cinicamente risponde (il capo della Nco è latitante a Milano in quel periodo): “Stanno bene insieme, perché quando se fotte ognuno sa il gioco dell’altro” (c’è un Bengazara che è magistrale nella qualità della recita resa da far venire i brividi, ndr).
“E il vostro gioco qual è?”, si rivolge Cutolo al socio italo-americano chiudendo la parte anteriore del vetro dove è nascosta la telecamera.
Non è più onesto Raffaele Cutolo di Samanta Togni?
Se il sogno è un’ipocrisia, Samanta non disperi: c’è subito, fin d’ora, qualcuno disponibile a saziare la sua disperante domanda di godimento. Perché essere sinceri, se si può mentire sognando?

Di Alexander Bush

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Alexander Bush, classe '88, nutre da sempre una passione per la politica e l’economia legata al giornalismo d’inchiesta. Ha realizzato diversi documentari presentati a Palazzo Cubani, tra questi “Monte Draghi di Siena” e “L’utilizzatore finale del Ponte dei Frati Neri”, riscuotendo grande interesse di pubblico. Si definisce un liberale arrabbiato e appassionato in economia prima ancora che in politica. Bush ha pubblicato un atto d’accusa contro la Procura di Palermo che ha fatto processare Marcello Dell’Utri e sul quale è tuttora aperta la possibilità del processo di revisione: “Romanzo criminale contro Marcello Dell’Utri. Più perseguitato di Enzo Tortora”.