Di lotta all’evasione si continua a parlare molto e a fare poco.
Se ne discute in Italia da almeno 50 anni. Cambiano i governi, cambiano i politici, cambiano le coalizioni e addirittura le Repubbliche, ma il problema è sempre lì.
Secondo calcoli attuali (calcoli è bene specificare ufficiali, dell’Agenzia delle Entrate) l’evasione in Italia è di circa 105 miliardi l’anno.
Una cifra enorme, un fiume di denaro sottratto alle tasche dei cittadini onesti perché, non ci stancheremo mai di ripeterlo, sono loro a dover pagare per quei servizi che lo Stato fornisce a tutti, evasori compresi.
Sopprimere l’evasione è, lo sappiamo bene, una mera chimera: in qualsiasi Stato, anche i più virtuosi del Nord Europa, esiste una soglia insopprimibile sotto la quale non si può scendere, ma si può e si deve cercare di almeno dimezzare questo livello di evasione.
Sappiamo bene che ne esistono almeno due tipi: quella dei grandi evasori, delle multinazionali, delle mafie contro cui occorre una lotta specifica e mirata caso per caso; ed esiste un’altra evasione, quella minuta, di tutti i giorni, in cui ci imbattiamo tutti quando entriamo in un locale pubblico e non ci danno lo scontrino, ci serviamo da un professionista e non ci fa la fattura, andiamo da un artigiano e ci propone di pagare in nero…
Qualcosa si potrebbe fare contro questo tipo di evasione, uno scacco al re nero in quattro mosse:
- rendere obbligatoria la fattura elettronica per tutte le partite Iva. Infatti avere una partita Iva presuppone un’attività commerciale; e quale “impresario” non utilizza un computer? Una fattura elettronica è come una fattura normale, semplicemente standardizzata, ed esistono società che offrono di occuparsi di tutte le incombenze. È risibile che i gestori di carburante debbano fare fatture elettroniche e che i medici ne siano esentati (che siano meno acculturati dei benzinai?). Per quanto riguarda i costi, esistono società che offrono il servizio per poche decine di euro l’anno.
- mandare a regime il sistema degli scontrini elettronici con estrazione di premi per chi li conserva. Anche qui il sistema viene adottato da anni dalle farmacie senza grossi problemi, ed è sufficiente collegare in rete il registratore di cassa.
- Rendere possibile la detrazione totale dall’imponibile delle fatture di artigiani e professionisti. È un sistema che creerebbe un contrasto di interessi tra chi fa la fattura e chi paga. Infatti se posso detrarre integralmente la fattura di un professionista non ho più interesse a pagare in nero (a meno di prestazioni penalmente rilevanti, ma questo è un altro campo!). Per coloro che non possono detrarre perché con reddito insufficiente, si potrebbe ipotizzare una tassazione negativa (cioè un pagamento da parte dello stato delle imposte che non possono essere detratte)
- Quarta e ultima mossa quella sicuramente a costo zero ma più importante dal punto di vista morale: un solo articolo di legge che garantisca che tutte quelle imposte recuperate vengano utilizzate non per fare regalini elettorali o tappare buchi contabili, ma esclusivamente per ridurre le tasse ai contribuenti onesti.
Sicuramente esiste anche un’altra evasione, quella delle multinazionali, dei grandi capitali alla ricerca dei paradisi fiscali, ed è un’evasione ancor più odiosa perché atuata da individui e società con capitali di centinaia di milioni; ma non dobbiamo dimenticare che la gran parte dell’evasione nasce proprio dalla grande massa dei piccoli contribuenti, dagli imprenditori che dichiarano ricavi inferiori a quelli dei propri operai o dei professionisti che evadono per circa il 70% di quanto incassano (fonte dell’Agenzia delle Entrate)
di Angelo Gazzaniga