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Storia di una piccola proposta per i migranti

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Una grande impresa di costruzioni (la Pizzarotti) si è offerta di gestire per un anno il Cara di Mineo provvedendo contemporaneamente alla qualificazione di 2000 migranti e all’assunzione di 800 di essi.
È un segno di quanto sia grave la situazione della carenza di manodopera in certi settori e di come si potrebbe alleviare contemporaneamente due problemi: quello della mancanza di operai e quello dell’inserimento dei migranti.
Perché quello dei migranti è un problema probabilmente insolubile: non esistono soluzioni definitive o miracolistiche. Solo con piccoli passi e tanto buon senso si può cercare di trovare una soluzione valida per tutti: e quella di inserire progressivamente nel mondo del lavoro il maggior numero possibile di immigrati può essere una delle tante soluzioni. Vantaggiosa per le imprese che trovano i lavoratori che cercano, per i migranti che hanno la possibilità di vivere in modo onesto e dignitoso, per lo Stato che incassa tasse e contributi.
Ma come è finita la storia?
Alla Pizzarotti non è arrivata nessuna risposta.
Forse perché è più vantaggioso far gestire i centri dagli amici o forse perché così non si aumentano i consensi?

di Angelo Gazzaniga