Una spending review che non danneggerebbe nessuno, anzi
Nel campo delle spending review si è parlato molto e fatto pochissimo: ogni governo pianifica risparmi di miliardi che finiscono regolarmente nel nulla. Ovvio il motivo: risparmiare sui costi significa anche tagliare privilegi, falcidiare rendite, colpire interessi consolidati.
Eppure esistono risparmi non eclatanti, magari modesti negli importi (sempre in riferimento al bilancio statale) ma che potrebbero essere attuati senza danneggiare nessuno, anzi con benefici per tutti.
Un esempio ne è l’illuminazione pubblica. In Italia si spendono circa 2 miliardi per ottenerla, con una spesa quindi di circa 32 euro per cittadino; in Europa il costo medio per cittadino è di 15 euro e in Germania addirittura di 5,7 euro. In Italia spendiamo cioè circa 4 volte di più che in Germania.
I motivi di questo spreco sono molteplici: impianti a dir poco obsoleti, mancata istallazione di lampade a led (che hanno lo stesso potere illuminante con un quarto della potenza assorbita), eccessiva illuminazione di strade non frequentate (sarebbe sufficiente istallare sistemi che si accendono al passare di una persona), lampioni non correttamente indirizzati che disperdono luce in alto (con conseguente inquinamento luminoso).
Installando sistemi più moderni si avrebbe un risparmio di circa un quarto (cioè circa 500 milioni, quanto ci si ripromette di risparmiare dal taglio dei parlamentari), risparmio tanto più importante perché andrebbe a migliorare i già tanto disastrati conti dei comuni e renderebbe un servizio pubblico più efficiente.
Sarebbe sufficiente che lo Stato si addossasse almeno in parte la spesa dell’aggiornamento.
In questo modo si darebbe un vero aiuto ai comuni, si otterrebbe un risparmio di spesa e un servizio migliore per i cittadini.
Un’idea troppo semplice? Forse, ma spesso si ottiene di più con tante piccole idee positive che con piani giganteschi.
di Angelo Gazzaniga