Il taglio delle Provincie è indubbiamente un gran passo nella riduzione dei costi della macchina statale.
Ma quello che hanno da sempre chiesto i Comitati è l’abolizione delle Provincie in quanto tali. Non solo perché in questo modo si risparmia (vorremmo far notare che solo un anno fa Tremonti sosteneva che abolire le provincie non avrebbe portato che ad un risparmio di poche centinaia di migliaia di euro: misteri e prodigi delle statistiche…), ma soprattutto perché si riduce quella massa di enti burocratici che soffoca l’economia italiana. Le provincie sono infatti enti burocratici che non solo hanno un costo diretto (personale, consiglieri, presidenti, sedi, spese di funzionamento…) ma soprattutto un costo indiretto:
dove esiste una provincia debbono esistere le sedi provinciali di un’infinita serie di altri enti (dalla Banca d’Italia al catasto, dal Provveditorato agli Studi all’Ispettorato della Motorizzazione, dall’INPS alla Prefettura) che sono fonte di costi e di complicazioni burocratiche
in ogni grande città italiana esistono sei livelli di burocratici (Consiglio di Zona, Comune, Provincia, Regione, Stato, UE): un intreccio inestricabile di norme, regolamenti e competenze con cui il cittadino (o l’impresa) deve confrontarsi in ogni momento.
Del resto non si capisce perché debbano rimanere solo le provincie più grandi: in un’epoca dominata dalla globalizzazione e dal digitale sarebbe molto più semplici e meno costoso per tutti accedere direttamente agli enti regionali o statali per via telematica, lasciando degli uffici di consulenza presso i singoli comuni per chi non è in grado di agire in via telematica: per una persona anziana sarebbe molto più facile avere accesso a questi enti tramite uno sportello del proprio comune anziché dover andare alla sede provinciale. Due soli esempi: a che servono le sedi provinciali della Banca d’Italia se per monitorare l’andamento di una banca o di un industria è sufficiente consultare in tempo reale un computer? A che serve la sede provinciale del catasto se qualsiasi geometra può consultare il catasto di qualsiasi comune italiano stando comodamente seduto dinanzi al proprio computer?
Proprio per questo noi chiediamo di abolire sic et simpliciter tutte le provincie: non solo per ridurre i costi, ma per semplificare una burocrazia che ci sta sempre più soffocando.
Tutto questo nell’ottica di un vero federalismo: che è il concedere ai cittadini la possibilità di partecipare attivamente alla scelte politiche che li riguardano e non il moltiplicare enti territoriali che finiscono per riprodurre in piccolo il centralismo statale.
Angelo Gazzaniga
Portavoce dei Comitati per le Libertà