A costo di sembrare un bastian contrario, felice di andare controcorrente, di distinguersi a tutti i costi vorrei esprimere il mio parere contrario alla normativa che ha ridotto il numero dei parlamentari e, conseguentemente, votare no al referendum.
Questo non perché il numero dei parlamentari in Italia non sia eccessivo: avere 400 senatori quando il senato USA ne ha 100 è fuori ogni logica!
Ma quello che è preoccupante è il fatto che questa riforma sia fatta perché tutto resti come prima: il Gattopardo perfetto…
Si risparmiano infatti ogni anno tutt’al più 100 milioni; una goccia quasi infinitesimale per uno Stato che spende 11 miliardi per mantenere in vita Alitalia, lo 0,007% di tutte le spese pubbliche.
In compenso, in questo modo, non si parlerà più delle vere riforme necessarie per far funzionare la nostra democrazia:
- abolire il bicameralismo perfetto, che esiste solo in Italia e che rallenta a tal punto l’attività parlamentare che ormai quasi tutta l’attività legislativa passa dall’esecutivo attraverso i decreti legge, lasciando al parlamento il solo compito di convertirli in legge
- istituire un vero Senato delle regioni, che sia rappresentativo di un vero federalismo sinora realizzato più che altro a parole
- riduzione, questo si, degli stipendi dei parlamentari. Non dimentichiamo che un eurodeputato italiano guadagna circa il doppio di un europarlamentare tedesco!
- Riduzione degli enti: la soppressione delle provincie è stata un’autentica farsa. Prima si sono soppressi i soli consigli regionali, poi tutto è tornato come prima. Anche nel campo dei comuni si sono fatte solo pochi progressi: sono ancora 7900!
- Riduzione dei centri di spesa: in Italia sono ancora 35000: un numero spaventosamente alto e praticamente incontrollabile
Si tratta insomma di una riforma di facciata; fatta per accontentare le pulsioni populiste e qualunquiste e che lascia immutati i veri problemi; una riforma negativa perché lascia tutto come prima e rinvia sine die le soluzioni.
di Angelo Gazzaniga