Dopo anni di silenzio, nelle proposte di nuova legge elettorale si ricomincia a parlare di primarie. Naturalmente di primarie come le intendono i partiti: qualcosa di noioso e sostanzialmente inutile fatto per dare ai cittadini l’impressione che i candidati vengano scelti dalla base e non dai partiti stessi.
Libertates si è da sempre battuta per l’adozione delle primarie assieme al sistema maggioritario (vedi il nostro “Maledetta proporzionale” in vendita presso Libertates Libri). Ma primarie serie e veramente efficaci.
Infatti scopo di ogni elezione dovrebbe essere quello di permettere ai cittadini di scegliere il proprio candidato, votarne il programma e poi giudicarne l’operato alla fine del mandato. Tutto questo si può ottenere solo attraverso primarie vere e certificate.
Primarie che devono avere precise caratteristiche:
- essere certificate, cioè fatte attraverso strutture pubbliche e non attraverso chioschi o gazebo non controllabili: ogni cittadino deve poter votare solo una volta, e una volta votato per le primarie di un partito non poter votare per altri. Ciò per garantire l’eliminazione di votazioni di disturbo. Si potrebbe ottenere questo risultato utilizzando le attuali schede elettorali; il tutto a costo zero perché a carico dei partiti
- dovrebbero essere candidabili solo coloro che vivono nel distretto elettorale (o nel comune, o nella provincia) per evitare le candidature multiple o quelle di candidati sconosciuti “paracadutati” dai partiti
- dovrebbe essere possibile la partecipazione di chiunque (pur dopo aver ottenuto un certo numero minimo di firme) per lo stesso motivo: evitare una rosa prescelta dalla struttura del partito.
Altrimenti saremmo alla solita operazione gattopardesca: si finge di introdurre le primarie per lasciare ancora tutte le decisioni sui candidati ai partiti
di Angelo Gazzaniga