Tre o quattro proposte anti deficit. Battiamo un colpo?

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Qualche riflessione ingenua e politicamente scorretta.

L’apparto politico, burocratico, organizzativo dello Stato Italiano e dei suoi molti enti potrebbe costare meno perchè la maggioranza di coloro che vi hanno varie reponsabilità non hanno la preparazione e la mentalità per ragionare in termini di economie, di risparmi, di produttività intesa come il desiderio, date certe premesse e stabiliti certi fini, di ottenere risultati al minor costo e nel minor tempo possibili.
Ma di persone competenti che farebbero meglio ce ne sono tanti : managers e imprenditori. In un contesto mediatico in cui strillano, propongono, giudicano, criticano tutti vi è il silenzio glaciale di Confindustria. Sveglia Presidente, sveglia signori della Giunta, l’Italia è la seconda potenza manifatturiera d’Europa e tra le prime del mondo, di managers e imprenditori disponibili ad offrirsi per vari posti pubblici ve ne sono tanti, ma bisogna che Confindustria alzi la voce, si faccia sentire dalla politica, faccia pressioni. Gli Italiani aspettano da tempo enti pubblici meglio amministrati ed una burocrazia meno ossessiva e barocca..
Si presume che enti e risparmiatori italiani abbiano in portafoglio bond ed obbligazioni di altri paesi. Lo Stato emette un prestito riservato a cittadini ed enti italiani a un tasso interessante ed esorta alla vendita dei titoli esteri per investire nel nuovo prestito. Piccolo gesto al servizio del paese che non costa niente e piccola parte del debito statale che non è condizionato dall’essere in mano a investitori esteri.
La Chiesa Cattolica, secondo la stima piu’ recente, costa allo stato, 6.748.274.249, (piu’ il mancato pagamento dell’Imu) per tutta una serie di accordi e legislazioni che partono dai Patti Lateranensi. A parte l’ingiustizia che contribuenti non cattolici osservanti o di altre religioni debbano sostenere una chiesa a loro aliena, vi è il fatto che la Chiesa con i vari enti da essa dipendenti è la prima proprietaria immobiliare d’Italia ( cercare su Google :proprietà immobiliari della Chiesa ) e ha tali patrimoni da poter sopravvivere senza i soldi degli Italiani.
Ma l’argomento è tabu’. Signori della politica dovete ragionare e svegliarvi anche a costo, per amore del vostro paese, di perdere qualche voto. Un tale onere, peraltro criticato anche dall’Unione Europea, non puo’ piu’ essere sopportato dal bilancio dello stato, bisogna azzerarlo. Dovete agire.
Il presidente Mattarella dichiara agli Italiani che si riduce lo stipendio di tot e chiede ai parlamentari di fare, al piu’ presto, altrettanto. Stessa richiesta a consiglieri comunali, assessori e sindaci. Ed assicura l’impegno a ridurre i costi del Quirinale. Per antichi retaggi reali il Presidente della Repubblica partecipa spesso a inaugurazioni, anniversari, cerimonie varie puramente formali e non essenziali che, se fuori Roma, costano, per tutto l’apparato che si muove, cifre consistenti. Il Presidente dichiari di rinunciarvi.
Lo Stato crea un Fondo da utilizzare per un determinato scopo, per esempio una indispensabile opera pubblica, ed invita i cittadini a versarvi spontaneamente quello che possono da pochi euro a tanti Euro per i super ricchi. Nel Fondo entrerà certamente qualcosa.
L’Italia ha il piu’ grande patrimonio artistico del mondo, ma una parte di esso è sconosciuto al pubblico, che non lo vedrà mai, perchè depositato in magazzini e locali vari di musei ed enti artistici vari. Si affida a un pool delle maggiori società d’aste e si vende sul mercato internazionale. In una famiglia, quando mancano i soldi si vendono anche i gioielli.
Piccole iniziative che non risolvono il problema di fondo ? Certo, ma ne risolvono una parte e tutto fa.

di Ettore Falconieri

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