Rifiutarsi di aprirsi alla concorrenza e alla trasparenza è tipico della nostra burocrazia: ecco i risultati
Anni fa, in nome della trasparenza e della concorrenza (elementi fondamentali di un’economia efficiente) la UE aveva chiesto che i servizi di trasporto pubblico venissero assegnati solo mediante gare aperte.
Questo avrebbe permesso agli enti locali di indire una gara, affidare la concessione al migliore offerente, limitandosi a controllare che il servizio venisse fornito entro i parametri fissati con il bando di gara: una soluzione che avrebbe permesso agli enti locali di liberarsi di società controllate in perdita perenne e ai cittadini di poter verificare con chiarezza il rapporto costi-servizi.
La quadratura del cerchio!
In Italia tutto, naturalmente, prese una strada diversa: con il solito escamotage il governo fece una legge che “permetteva” ai sindaci di indire le gare anziché obbligarli a farle. Ad ulteriore riprova che proprio negli enti territoriali si celano le maggiori sacche di inefficienza e di clientelismo.
Ma la soluzione trovata dalla Lombardia per evitare di mettere a gara i servizi ferroviari regionali è stata ancora più raffinata: far fondere il ramo regionale di Trenitalia con le Ferrovie Nord in una società (Trenord) che ha come terzo azionista la Regione stessa: così si sarebbe eliminata ogni possibile concorrenza.
Risultato: il servizio sulle linee regionali, esercitato ovviamente in regime di monopolio, è andato progressivamente peggiorando: in questi giorni sono stati pubblicati i dati sulla puntualità dell’ultimo anno: i ritardi e le soppressione di treni sono quasi triplicati; su alcune linee addirittura i treni arrivano sempre in ritardo.
Come ciliegina finale (e riprova di quanto detto) Trenord è stata senza amministratore delegato per mesi: non perché non si trovi il personaggio adatto, ma perché i partiti non si accordano sulla nomina ad una poltrona molto appetita da politici locali e sottogoverno.
Una prova ulteriore di quello che da sempre sostiene Libertates: un’economia che non si basi sulla concorrenza, sulla trasparenza (che permetta ai cittadini di sapere quanto costa il servizio, secondo quali parametri viene affidato e in che modo viene gestito) è destinata a cadere nell’inefficienza e nello spreco delle risorse dei cittadini
Angelo Gazzaniga