Un cittadino italiano, residente a Milano da un decennio, con scarse disponibilità economiche necessitava di copia di una sentenza di separazione emessa in una città della Sicilia.
In teoria una procedura semplice e rapida nell’ottica di un rapporto burocratico normale: la consultazione di un archivio della cancelleria di un tribunale.
È sufficiente utilizzare le procedure informatiche di garanzia (accesso con Spid o Carta d’identità elettronica) per farsi riconoscere e ottenerlo rapidamente e senza spese: un diritto di ogni cittadino.
Nei fatti: il cittadino deve sobbarcarsi un viaggio lungo e costoso per ritirare personalmente il documento perché il Presidente di quel tribunale non ha ancora autorizzato le consegne informatiche: una burocrazia rimasta al secolo scorso contro cui nulla può fare il cittadino.
Un’altra prova di come sia necessaria una riforma profonda e generalizzata della magistratura e di tutta la burocrazia: non solo norme e procedure da aggiornare o personale da assumere, ma soprattutto sostituire il principio della meritocrazia e dell’efficienza al servizio del cittadino all’ottusità e all’immobilismo di una burocrazia autoreferenziale e ignara delle esigenze dei cittadini.
di Angelo Gazzaniga