Per un cittadino comuno, uno di tutti noi, spesso è veramente imbarazzante aver a che fare con gli uffici pubblici.
La distanza tra chi richiede l’espletamento di qualche pratica e chi risponde dall’altra parte è spesso siderale: negligenza, imprecisione, inefficienza e spesso il tentativo di sottrarsi a qualsiasi scelta, di scrollarsi di dosso ogni responsabilità.
Non che da parte dei funzionari pubblici non ci siano elementi scusanti: leggi e regolamenti sono tanto farraginosi, complessi e di difficile interpretazione che il rischio di incappare in un errore o addirittura in una denuncia è ben evidente a ogni funzionario responsabile. Questo però non li esime dalle loro responsabilità e dai loro doveri perché nessuno li ha obbligati a rimanere in quel posto.
Anche i call center difficilmente rispondono e quando lo fanno raramente sono all’altezza di una risposta esauriente.
Tutti continuano a dire che la burocrazia è il principale male del nostro Paese, ma quelli che hanno cercato di semplificarla sono stati osteggiati in tutti i modi.
Per questo quando siamo costretti a rivolgerci alla pubblica amministrazione dobbiamo armarci di santa pazienza, avere tanto tempo libero e pregare che rispondano alle nostre richieste.
È questo un modo di vivere in un Paese che vorrebbe essere moderno e a misura di cittadino?
di Alessandro Prisco