Un folto gruppo di economisti ha recentemente pubblicato un appello contro l’ammissione in una delle tante commissioni per l’attuazione del Recovery Fund di alcuni economisti, tra cui Stagnaro, uno dei fondatori e leader dell’Istituto Bruno Leoni.
Le accuse sono quelle di non essere favorevoli all’intervento dello Stato nell’economia, di essere del Nord e soprattutto (udite, udite!) di essere “liberali”.
Un’accusa evidentemente infamante per una certa parte dell’”intellighenzia” italiana!
Ma quello che sorprende è il tono e l’impostazione di tutta la lettera: un vero manifesto dell’integralismo e del pensiero unico di gramsciana memoria. Chi non è con noi, chi non la pensa come noi deve essere emarginato, fuori da tutti i centri di potere, escluso da qualsiasi decisione e possibilmente zittito…
Noi che siamo liberali, ma spesso tutt’altro che d’accordo con le opinioni di Stagnaro & C. vorremmo ricordare a questi nipotini di Stalin le parole di un grande pensatore settecentesco, campione di quella libertà che loro vorrebbero soffocare, Voltaire: “Io combatto la tua idea, che è diversa dalla mia, ma sono pronto a battermi fino al prezzo della mia vita perché tu, la tua idea, possa esprimerla liberamente.”
Che si debba proporre una legge Zan anche per gli economisti liberali, specie ritenuta da cancellare?
Una legge Zan anche per gli economisti!
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