La società americana ha tanti difetti e tanti problemi, ma in fondo…
Sui principali giornali americani sono apparse due fotografie che nella loro semplicità e immediatezza esemplificano una storia molto significativa.
È la storia di una ragazza negra di Washington. Nella prima foto è una piccola bambina di tre anni in braccio alla madre, che è in coda con migliaia di altri disperati per ricevere dei buoni pasto. Madre single con due figli piccoli, senza lavoro, senza casa e apparentemente senza nessuna speranza. Ma la madre ha creduto con forza e determinazione nelle possibilità che la società americana offre (o forse offriva) anche ai più deboli. Si è impegnata per far studiare comunquei figli, anche a costo di andare a vivere sotto i ponti, instillando loro il concetto che solo con l’impegno, la preparazione, lo studio si può avere successo o comunque vivere in modo dignitoso.
La seconda foto riassume dopo cinquant’anni la parabola della ragazzina affamata in coda per il buono pasto: è un’elegante signora che, avvocato di successo, si appresta a diventare Procuratore Generale degli Stati Uniti: la più alta carica della magistratura inquirente americana.
Possiamo, anche a ragione, criticare la società americana con tutti i suoi eccessi ed errori, la competitività esasperata, la disperazione degli emarginati, ma non possiamo negare le grandi possibilità che la “way of life” americana offre a tutti: anche la più diseredata ed emarginata bambina negra può diventare grazie alle sue forze e al suo impegno uno dei personaggi più importanti della nazione.
Ben venga l’accoglienza di profughi ed emarginati, siamo tutti uomini e la nostro cultura ha come base l’“ama il prossimo tuo come te stesso”, ma l’unico vero sistema efficace per integrare ed accogliere è dare a chi ha bisogno la possibilità di studiare, di impegnarsi per avere, se non il successo, un lavoro e una certezza per il futuro: altrimenti si rischia di continuare a creare diseredati a vita che rimarranno per sempre sudditi da mantenere con la carità pubblica e mai diventeranno cittadini integrati.
Due piccole fotografie, ma un grande insegnamento dalla “way of life” americana.
Angelo Gazzaniga