Con una brillante dichiarazione nel pieno tourbillon delle possibili alleanze elettorali (l’unica cosa apparentemente fondamentale nella politica italiana) il Governatore della Puglia Nicky Vendola così ha apostrofato Casini: “convertiti, il liberalismo è il diavolo”.
Nello stesso giorno è uscita un’analisi di “Altroconsumo” dedicata al ribasso dei prezzi dei biglietti sulla linea Milano-Roma: da quando “Italo” ha iniziato il suo servizio in concorrenza con le Ferrovie dello Stato ci sono più corse, i passeggeri sono aumentati, il prezzo dei biglietti è sceso di più del 10%. Tutto questo grazie a una delle peculiarietà del liberalismo: la concorrenza.
Per gli esponenti dello statalismo sul modello di Vendola tutto questo (migliori servizi, prezzi più bassi, offerte variate a seconda dei giorni, possibilità per i cittadini di scegliere l’offerta migliore) non conta: per un vero statalista il servizio migliore era quello fornito dall’ente statale: prezzi alti, nessuna possibilità di scelta, niente sconti…). È un esempio semplice, forse banale, ma illuminante di una certa visione ideologica: meglio restare sudditi che accettano supinamente quanto deciso dall’alto anziché diventare cittadini liberi di scegliere quanto più conviene loro.
Gaston Beuk