Fare previsioni è sempre un rischio
Prevedere l’evoluzione futura dell’economia, dei mercati finanziari, della produzione industriale, dell’andamento dei tassi e di tanto altro è una necessaità ormai collaudata: c’è bisogno di decidere come muoversi economicamente oggi per preparare il domani. Se ne occupano multinazionali, enti pubblici, banche centrali, enti governativi, enti sovrannazionali, altri. Costano tanti soldi, ma quanto spesso ci azzeccano ?
Tempo fa, in una business school, si insegnava la vicenda seguente.
Mensa di una grande miniera d’oro. Un minatore trova una mosca mescolata con quanto sta mangiando, protesta, inveisce strillando, arrivano i sorveglianti, ci si azzuffa, i colleghi lo difendono, il contesto sociale è teso da tempo, viene dichiarato uno sciopero ad oltranza, rivendicazioni sopite riemergono. E i lavoratori di un’altra miniera d’oro dello stesso gruppo si associano.
Crolla la produzione dell’oro e sale il prezzo.
Un noto investitore, finanziato da una banca, convinto che il prezzo avrebbe continuato a salire, compra tanti contratti d’oro a termine ( per i quali si paga solo una percentuale del prezzo). Ma, prima del previsto, il contrasto miniere minatori si risolve, la produzione riprende, il prezzo dell’oro scende e l’investitore si trova nella drammatica situazione di dover rispettare il pagamento dei contratti a termine, pagati con i soldi della banca, ad un prezzo di molto superiore a quello di mercato. E’ il crac per lo speculatore e per la banca. Lo speculatore si spara e l’amministratore delegato della banca, accusato di aver finanziato con troppa leggerezza lo speculatore viene cacciato.
Il tutto a causa di una mosca.
Il fatto è che i calcoli fatti per fare previsioni possono essere, e lo sono nella maggiora parte dei casi, esatti, ma nel gran calderone dei movimenti economici si muovono anche fatti imponderabili e imprevedibili che possono essere situazioni politiche critiche, guerre impreviste, sconvolgimenti naturali e tanto altro. E vi è poi il fattore emotivo degli animali uomini che possono agire irrazionalmente a certe situazioni mandando all’aria previsioni a lungo ponzate.
Sempre in una business school si citava il caso di un consumatore che non comperava piu’ i prodotti alimentari di una multinazionale perchè il suo gran capo, visto in una intervista alla televisione, gli era rimasto antipatico.
D’altronde chi, mesi fa, avesse previsto la crisi economica che si sta mettendo in moto, a causa di un virus non sarebbe stato preso sul serio. Ma la realtà, ahimè, è proprio questa.
di Ettore Falconieri