Primato italiano nelle energie alternative: sarà tutt’oro quello che luccica?
Gli ultimi dati relativi alla produzione di energia sono legittimo motivo di orgoglio per l’Italia. Un Paese sempre considerato, da noi per primi, esempio di inefficienza e incapacità di rinnovarsi è ai primi posti in Europa nella produzione di energia alternativa, cioè eolica e solare.
La media di energia pulita creata in Italia è superiore anche a quella della virtuosa Germania.
Questo è un risultato che ci costa e ci è costato parecchio: perché gli incentivi (la produzione di energia “pulita” è comunque più costosa di quella ottenuta con idrocarburi) sono pari a una piccola manovra fiscale: quest’anno circa 13 miliardi di euro, e perché l’Italia ha il parco di centrali a gas più moderno ed efficiente d’Europa, parco che attualmente è in disarmo o pochissimo utilizzato.
Ma in tutto questo c’è un tarlo: gli incentivi vengono concessi in base a una autocertificazione del produttore che dovrebbe essere poi verificata dall’Authority preposta, e in caso di risultato non coerente dall’Autorità giudiziaria.
E noi ben sappiamo fin troppo bene quale sia la propensione ad autodichiarazioni “ottimistiche” e quale sia l’efficienza e la tempestività dei controlli: tuttalpiù un controllo burocratico e fiscale su timbri e scartoffie. Da cui un legittimo sospetto che non tutto sia oro quello che luccica.
Anche in questo caso è più che necessario quanto da sempre chiede Libertates: semplificazione della burocrazia; leggi semplici, chiare e comprensibili a tutti; controlli più efficienti e basati non sull’aspetto formale, ma su quello sostanziale; meccanismi di sovvenzioni chiari, uguali per tutti e duraturi nel tempo così da favorire veri investimenti e non espedienti e trucchetti burocratici
Guidoriccio da Fogliano